Il drone al matrimonio

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Se il 2014 è stato indubbiamente l’anno del drone, il 2015 sarà sicuramente quello delle multe annesse.

Il drone, ovvero per la legge italiana il SAPR (Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto) è il servizio più richiesto dalle giovani coppie di sposi. Capace di regalare panorami mozzafiato, rende i video matrimoniali molto più avvincenti, offrendo un punto di vista privilegiato per lo spettatore, in genere visibile solo nelle produzioni cinematografiche.

Da Aprile 2014 tuttavia, in Italia esiste un regolamento redatto dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) che ne limita e ne stabilisce le condizioni d’utilizzo, dividendo i professionisti dagli aeromodellisti, e le operazioni critiche da quelle non critiche.

Occupiamoci dunque del solo campo matrimoniale: è legalmente possibile far volare un drone al proprio matrimonio?

La risposta è No.

I base al regolamento ENAC, si definisce “Operazione critica” ogni volo vicino ad abitazioni o assembramenti di persone. Per queste operazioni critiche occorre; patente con specifica abilitazione, drone certificato, progetto redatto e autorizzato (uno per ogni matrimonio), cavo di frenata (volo vincolato) e vari sistemi di sicurezza aggiuntiva tipo cut-off motore e gabbie per le eliche.

 

drone al matrimonio

Eppure, moltissimi videomaker matrimoniali offrono videoriprese col drone come servizio incluso oppure opzionabile, come possono questi lavorare in regola?

Iniziamo a fare due distinzioni: aeromodellisti e professionisti

Gli aeromodellisti sono persone che per hobby volano con aeromodelli (aerei, elicotteri e multirotori) sotto i 25Kg di peso al decollo, solo a scopo ludico. Non necessitano di abilitazioni particolari, ma hanno comunque l’obbligo di una assicurazione idonea per il proprio velivolo. E’ bene spiegare che nessun amico potrà spacciarsi per aeromodellista e girare tranquillamente il video delle vostre nozze col suo nuovo drone. Laddove si configura un esercizio professionale non si può parlare di attività ludica, perché lo scopo del volo diverrebbero le video riprese delle nozze. La questione diventa poi inconfutabile dal momento in cui l’operatore del drone è assunto dalla coppia sotto compenso economico.

Per i matrimoni dunque, ci si può rivolgere solo a professionisti abilitati dall’ENAC come Operatori autorizzati, verificando direttamente sul sito

Gli operatori abilitati dovranno rispettare le direttive per le operazioni non critiche, eseguendo voli a non meno di 150mt dalle abitazioni e dagli assembramenti di persone. Dovranno essere in regola con l’autorizzazione specifica per ogni singolo drone in possesso, ma soprattutto dovranno possedere una valida assicurazione che rispecchi almeno i requisiti minimi richiesti dal regolamento.

Con questi accorgimenti, si capisce che è comunque possibile far volare un drone per i panorami della location o del luogo della cerimonia, se le distanze lo permettono. Per questi scopi è meglio utilizzare droni dotati di videocamera con obiettivo non troppo grandangolare, in modo da non rendere le persone piccole come “puntini” nelle riprese, dando appunto una sensazione di vicinanza rispetto alla ripresa fisheye che regala la GoPro.

Come capire se l’operatore è in regola?

Come accennato prima, si può verificare l’esistenza dell’attività censita nell’elenco Enac, o potrete magari chiedere di mostrarvi il patentino. Non bisogna sottovalutare i rischi legati alla sicurezza, per voi e per i vostri ospiti, accertatevi quindi che l’operatore sia in possesso di una assicurazione specifica almeno per operazioni non specializzate, in quanto quelle per aeromodellisti non coprono assolutamente questa categoria di servizi.

Sanzioni per chi opera illegittimamente?

Ci sono diverse sanzioni, anche per li committente, dunque anche gli sposi rischiano multe salate.

I piloti “improvvisati” che fan volare il loro drone ad un matrimonio, violano l’art. 1228 del codice della  navigazione, che punisce con l’arresto fino a sei mesi ovvero con l’ammenda fino a euro 516,00, laddove non si configura un reato più grave.

Ancor più grave se l’operatore è sprovvisto di idonea assicurazione. L’art. 1234  del cod. nav., che richiama il D.lgs n. 197/2007, sanziona con una ammenda da euro 50.000,00 a euro 100.000,00.

Anche il committente non viene risparmiato, come riporta la recente cronaca dell’incidente occorso a Rimini la scorsa estate

Quindi niente più drone al matrimonio?

Non necessariamente.

L’ENAC sta varando una integrazione al regolamento attuale, rendendola più possibilista verso quelle riprese aeree considerate “critiche” se effettuate con multirotori sotto i 2Kg di massa complessiva. Era attesa per fine 2014, ma a tutt’oggi ancora non si conoscono tempistiche ufficiali.

Questo permetterebbe ad operatori già abilitati per operazioni non critiche (quindi sempre in possesso di autorizzazione) di poter fare riprese in vicinanza di abitazioni e persone.

Esistono poi anche altre modalità per effettuare riprese aeree; i mini dirigibili. Non ricadono sotto la categoria degli aeromodelli tutti i palloni aerostatici frenati (vincolati con cavo di sicurezza)

Questi palloni, gonfiati in genere ad elio, legati ad una cordicella e dotati di telecamera con gimbal motorizzato, permettono di ottenere splendide panoramiche dall’alto in tutta sicurezza. Non necessitano di autorizzazione e non hanno parti mobili che possono arrecare danno a cose o persone.

Attendiamo quindi i prossimi sviluppi dell’ENAC,

 

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Se pensate che al vostro matrimonio non possa mancare il video matrimoniale col drone, assicuratevi di selezionare solo i professionisti abilitati. Potrete così godervi in tutta tranquillità il vostro giorno più bello, sapendo che l’operatore, assicurato, saprà gestire l’attrezzatura in tutta sicurezza.